IL MONDO AL CONTRARIO, TANTE POLEMICHE PER NULLA??






Abbiamo letto il Libro dell'anno, almeno per quanto riguarda le polemiche e l'attenzione mediatica che ha scatenato. "Il Mondo al Contrario" del Generale Roberto Vannacci, è uno dei libri più venduti del 2023 ma anche uno dei più criticati, attaccati, derisi, sbeffeggiati. Un libro che la "critica" ha smontato, accusandolo di ogni cosa, dal razzismo, all'omofobia, alla misoginia. Insomma, a leggere certi commenti sui giornali o sui social, pare che questo Vannacci sia una sorta di nuovo Hitler che attraverso questo libro, avrebbe presentato il suo manifesto squadrista, apripista per chissà quale nuova dittatura in arrivo! 
Ma sarà davvero così?

E' nostra abitudine, prima di giudicare, informarsi. Lo so, oggi questo tipo di giornalismo è superato, meglio copiare e incollare le veline che arrivano dall'alto, senza porsi troppe domande. Abbiamo scelto un'altra via, quella del leggere prima di commentare. Ebbene, alla prima lettura "Il Mondo al Contrario", risulta un libro semplice, senza troppe pretese, alla portata di tutti, lo stesso Vannacci in prefazione lo descrive infatti come una "chiacchiera da bar" ed in effetti questo è... 

Una chiacchierata tra amici, tra camerati forse, inteso come militari che condividono il fardello di missioni in luoghi della terra pieni di insidie e pericoli, non certo nel segno fascista del termine. Una chiacchiera senza pretese, senza voler diventare un best seller o un'opera degna di ritagliarsi un posto nella storia, tutt'altro, questo libro è una sorta di diario, di opinione personale che trova però molto consenso e molto seguito tra il popolo, tra la gente comune. 

I "giornalisti" d'oggi non sono più abituati a stare tra la gente comune, al bar come dal barbiere, dal panettiere come dal salumiere. Dai loro salotti radical chic certe affermazioni appaiono sporche, vergognose, antiche, retrograde. Basterebbe scendere alla tavola calda sotto la redazione, anziché mandarci la stagista a ritirare il caffè, per scoprire che la gente comune, quella che lavora dal mattino alla sera, quella che pensa a come sfamare la propria prole, ha idee e pensieri che non si discostano molto da quelle del Vannacci.

E' dunque un fascista? un omofobo? un razzista?
Detto sinceramente, non credo proprio. E' semplicemente una persona per bene che ha vissuto tante esperienze di vita, visto tante cose anche molto brutte e che all'alba dei sessant'anni s'è fatto un'idea di come va il mondo e di come invece dovrebbe andare. Tutto qui. 

Il libro in se non è nulla di speciale, niente di nuovo, rivoluzionario o chissà cosa, un'opera che senza il clamore mediatico, creato dai suoi detrattori, forse avrebbe venduto poche decine di copie, passando inosservato come tanti altri flop letterari. Si è parlato di lui e come spesso accade che se ne parli bene o male, basta che se ne parli. 

Questa storia ci ha insegnato che forse Vannacci non farà lo scrittore nella vita futura ma di certo, può insegnare molto in termini di marketing. Se vi consiglio il libro? Non particolarmente a dire la verità, non aspettativi nulla di folle o assurdo. Se già lo avete giudicato, senza leggerlo, invece vi consiglio di fermarvi un'attimo e di passare qualche ora con Vannacci e il suo "Il Mondo al Contrario", vedrete che cambierete idea su di lui! 

Davide Gerbino

Redazione DG News